Il presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE), arcivescovo Gintaras Grušas, e il presidente della Conferenza delle Chiese europee (CEC), arcivescovo Nikitas di Thyateira, invitano tutti i cristiani nelle chiese, parrocchie, comunità e le persone di buona volontà di tutta Europa a osservare il Tempo del Creato in uno spirito ecumenico, uniti nella preghiera e nell’azione, rilasciando la seguente dichiarazione.
Prima di diventare un profeta, Amos aveva un pezzo di terra, una famiglia e un lavoro. Improvvisamente, ha conosciuto la povertà affrontando l’esilio e diventando un rifugiato, sentendo il dolore di ricordare il passato e vivendo l’incertezza del proprio futuro.
Amos ha visto l’ingiustizia che feriva il suo stesso popolo, il doloroso contrasto tra ricchi e poveri. Ha sopportato la siccità e la perdita dei frutti della terra. Da questa esperienza ha imparato cosa significano povertà e incertezza. Inaspettatamente, ha udito la voce di Dio e ha trovato nel suo cuore la forza di predicare con grazia ai poveri, pronunciando parole di speranza con instancabile prontezza.
In questa avvincente esperienza spirituale del profeta Amos, il cui nome significa “portatore di pesi”, abbiamo trovato l’ispirazione per la celebrazione ecumenica del Tempo del Creato di quest’anno, “Scorrano la giustizia e la pace”, che fa riferimento alle parole del Libro di Amos: “Scorra come acqua il diritto e la giustizia come un torrente perenne“ (cfr. Amos 5,24).
Il simbolo spirituale di quest’anno è un fiume impetuoso; è l’acqua, elemento semplice ed essenziale presente nella nostra vita, segno di vita e di purificazione nelle nostre tradizioni religiose. L’acqua ci ricorda il nostro Battesimo e il nostro impegno per la conversione e la vita nuova. L’acqua, tuttavia, non è accessibile in modo sicuro a tutti, anche se è così essenziale per la sopravvivenza umana. Così tante persone non hanno ancora accesso all’acqua potabile; altri hanno recentemente dovuto fuggire dai loro villaggi a causa della siccità. Tanti nostri fratelli in tutto il mondo sono costretti a ripetere le parole di Gesù: “Ho sete“ (cfr. Giovanni 19,28). Altri ancora sono dovuti fuggire a causa delle inondazioni, siano esse dovute a cause naturali o umane.
In questo tempo di preghiera e conversione, ascoltiamo l’appello dei nostri fratelli e sorelle, vittime di diverse forme di ingiustizia ambientale. Pertanto, ci rivolgiamo a Dio con cuore umile offrendogli la nostra preghiera: “Signore, lascia che la giustizia e la pace scorrano nel nostro mondo, nella nostra casa comune”.
Ogni volta che, tristemente, vediamo persone assetate o in lotta contro la siccità, preghiamo: “Scorrano la giustizia e la pace”. Ogni volta che vediamo la distruzione disumana della guerra, come in Ucraina, Somalia, Yemen, Eritrea, Myanmar e molti altri luoghi in tutto il mondo, dove i bisogni essenziali sono ostacolati o dove l’acqua viene utilizzata come arma contro civili innocenti, ripetiamo ancora: “Scorrano la giustizia e la pace”.
In questo tempo di preghiera e conversione, ricordiamo a noi stessi che Dio vuole che ognuno di noi si comporti in modo equo e pacifico in ogni situazione della vita. Se nutriamo un rapporto di fiducia con Dio, con i nostri fratelli e sorelle e con la natura, allora una giustizia e una pace efficaci scorreranno abbondantemente in mezzo a noi.
Come Chiese cristiane, e con cuore orante, offriamo i nostri contributi e le nostre riflessioni alla prossima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28), organizzata dalle Nazioni Unite a Dubai (Emirati Arabi Uniti), dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, invitando anche tutti i leader mondiali e ogni persona di buona volontà ad ascoltare la scienza e a impegnarsi per un’equa attuazione dell’Accordo di Parigi. L’opportunità di creare un modo di vivere più equo e sostenibile per l’intera umanità dipende dal nostro impegno a proteggere la nostra casa comune, cambiando il nostro stile di vita, favorendo la temperanza e la sobrietà nell’utilizzo di risorse che sono un dono di Dio per noi. Ma in modo speciale, dipende dall’impegno e dal lavoro riflessivo di coloro che sono più direttamente coinvolti nella politica e nella vita sociale.
Invitiamo tutti i cristiani nelle chiese, nelle parrocchie, nelle comunità e ogni persona di buona volontà in tutta Europa a osservare e celebrare il Tempo del Creato 2023 dall’1 settembre al 4 ottobre in uno spirito ecumenico, uniti nella preghiera e nell’azione.
In questo Tempo del Creato, desideriamo essere testimoni di Cristo, sorgente di acqua viva. Vogliamo lavorare e pregare affinché le nostre chiese diventino spazi accoglienti dove si senta chiaramente una voce che proclama: “La giustizia e la pace scorrano come un torrente perenne nel nostro mondo”.
25 agosto 2023
Arcivescovo Gintaras Grušas
Presidente del CCEE
Arcivescovo Nikitas di Thyateira
Presidente della CEC