«Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo» (Gn 18, 3). Nel deserto, mentre sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno, Abramo si mostrò accogliente e generoso, e la condivisione di un po’ d’acqua e un pezzo di pane svelò davanti a lui la promessa di Dio. L’anziano uomo, pieno di fede, capì che la povertà di spirito consiste nell’abbandonare ogni pretesa di trovare soluzioni per tutti i problemi, riponendo le proprie speranze in Dio, con umiltà e pazienza.
Il segno biblico della tenda di Abramo è stato scelto quest’anno per rappresentare l’impegno per la cura della “casa comune”, per la cura del creato, in spirito di accoglienza e dialogo.
La sapienza di questa pagina biblica illumina il cammino e il lavoro delle Chiese cristiane in Europa, che vogliono rinvigorire il proprio impegno nella custodia del creato, per poter così rinnovare l’oikos di Dio, come recita il tema scelto per la celebrazione del Tempo del Creato di quest’anno, perché esso diventi una casa per tutti i figli di Dio, senza esclusioni di nessun genere.
Oikos, in greco, esprime il significato di “casa”, di ciò che è domestico, familiare, di tutto ciò che è oggetto delle proprie cure, che rappresenta un comune interesse come pure una responsabilità condivisa. Pertanto, rinnovare l’oikos di Dio, la casa comune che condividiamo, suppone innanzitutto fare ogni sforzo possibile per unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo integrale, sostenibile, condiviso con equità.
Questo tipo di sviluppo richiede che sia migliorata la qualità della nostra relazione con il Creatore, della nostra vita umana, dei nostri rapporti con gli altri e con la natura. Lo spirito di accoglienza disinteressata e di dialogo sincero manifestato da Abramo, vuol essere anche per noi, cristiani europei, l’espressione di un amore che si dona, generando esperienze umane e spirituali impregnate nella consapevolezza di abitare tutti, insieme e senza esclusioni, l’oikos di Dio, la casa comune che Dio ha affidato a noi, alla nostra responsabilità condivisa.
Con vero spirito di accoglienza e dialogo, contribuiamo con le nostre riflessioni e la nostra preghiera ai due importanti vertici organizzati quest’anno dalle Nazioni Unite: la Conferenza sulla Biodiversità, che sarà celebrata in Kunming (Cina), come pure la Conferenza delle Parti sul Cambiamento Climatico (COP26), che si terrà a Glasgow (UK). Molto di quanto le nostre Chiese cristiane in Europa possono offrire come contributo alla comunità internazionale trova origine nelle iniziative coraggiose e nelle buone pratiche che si moltiplicano nelle nostre comunità ecclesiali.
Con vero senso di appartenenza alla Chiesa di Cristo, ci sforziamo per essere costruttori generosi di una civiltà che apprezzi e custodisca tutto ciò che è umano, e che sappia dare il giusto valore a ciò che è dono di Dio nella vita degli uomini.
Di fronte alla domanda posta: «Una casa per tutti?», questa vuole essere la nostra risposta, intessuta nella buona volontà e nell’impegno concreto per rinnovare l’oikos di Dio ogni giorno. Solo se sapremo praticare la giustizia e dire la verità che abbiamo nel cuore, se non faremo danno al nostro prossimo, allora saremo degni di «abitare nella Sua tenda» (Sal 15 [14]), e il Suo “oikos” sarà veramente una casa per tutti.
Invitiamo tutti i cristiani nelle chiese d’Europa, nelle parrocchie, nelle comunità ecclesiali e ogni persona di buona volontà a osservare il Tempo del Creato dal 1° settembre al 4 ottobre, e a considerarlo come un’opportunità per celebrare il dono della creazione in uno spirito ecumenico, uniti nella preghiera e nell’azione. Inoltre, invitiamo tutti a pregare per i vertici internazionali del prossimo autunno, cioè la Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità e la COP26, perché siano un’occasione opportuna per adottare le misure necessarie per far fronte all’emergenza climatica.
26 Agosto 2021
S.Em. Card. Angelo Bagnasco
Presidente del CCEE
Rev. Christian Krieger
Presidente della CEC