Come affrontare e comunicare una situazione di crisi? Esistono strategie standard? Qual è il ruolo dell’Ufficio stampa? Sono questi alcuni degli interrogativi che hanno aperto l’incontro annuale degli Addetti Stampa e Portavoce delle Conferenze Episcopali d’Europa.
53 i partecipanti, provenienti da 27 paesi europei, giunti a Malta dal 17 al 19 giugno per discutere importanti questioni relative alla comunicazione e ai media.
L’incontro, dal titolo “La comunicazione nelle situazioni di crisi”, ha preso il via nella Curia dell’arcidiocesi di Malta con i saluti del vescovo ausiliare, S. E. Mons. Joseph Galea-Curmi e del Segretario Generale del CCEE, don Martin Michalicek.
Ad aprire i lavori il Card. Angelo Bagnasco, Presidente del CCEE, che nel suo intervento si è soffermato sulle sfide e le opportunità offerte dai nuovi media e ha ricordato ai partecipanti come sia “necessario vivere da protagonisti; conoscere i linguaggi e i rischi della rete, dare motivazioni, ma soprattutto essere una fonte credibile che fa della trasparenza e del servizio alla Verità, sempre e comunque, il proprio stile di vita e il proprio modo di operare”.
Il Prof. Yago De la Cierva, della Pontificia Università della Santa Croce di Roma, ha tenuto la relazione principale su come affrontare e comunicare una situazione di crisi, sul ruolo dell’Ufficio stampa al servizio della Chiesa cattolica e indicato le best practices della comunicazione ecclesiale nella prevenzione, preparazione e comunicazione durante i periodi critici.
Il secondo giorno dei lavori si è aperto con la condivisione da parte di alcuni Addetti stampa delle Conferenze episcopali di come hanno affrontato situazioni di crisi legate a questioni economiche e di trasparenza, abusi sessuali su minori, arrivi di rifugiati e rapporti con le Istituzioni.
L’Arcivescovo Charles J. Scicluna, Presidente della Conferenza Episcopale Maltese e Segretario Aggiunto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha raccontato il vertice vaticano sugli abusi, del febbraio scorso, sulla protezione dei minori nella Chiesa e ha spiegato le nuove regole procedurali della Chiesa per combattere gli abusi sessuali stabiliti nella Lettera apostolica di Papa Francesco Vos estis lux mundi.
Mons. Scicluna ha anche ricordato le toccanti esperienze di incontro con le vittime di abusi sessuali da parte di membri del clero, ha sottolineato la sofferenza di quelle vittime e la necessità di trattarle con compassione e rispetto.
Prezioso l’incontro con il dott. Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, che ha spiegato a che punto è il processo di riforma della comunicazione del Vaticano e, nel dialogo con i partecipanti, ha suggerito strumenti e accolto proposte per lavorare insieme a servizio della missione della Chiesa.
Il tema della comunicazione nelle situazioni di crisi non è che uno tra i tanti nelle nostre agende di lavoro, sottolineano a conclusione dell’incontro gli Addetti stampa e Portavoce, ma in questo tempo sta diventando sempre più il tema per eccellenza della nostra missione. Siamo però coscienti che non dobbiamo lasciarci schiacciare dalla preoccupazione e dalla paura paralizzante, ma dobbiamo impegnarci perché diventi un momento propizio per un rinnovato impegno.
Da qui alcune parole che sono ritornate spesso nell’incontro e che possono costituire la base di un lavoro futuro:
• Fiducia
È ciò che dà il sapore al nostro lavoro. Senza fiducia, la nostra missione non ha senso. Fiducia da ricevere ma anche da dare.
• Cambiamento
Non è un elemento di contorno, da contesto, da paesaggio esterno, come finora forse è stato inteso. Il cambiamento deve avvenire nel centro stesso dell’umanità. Il cambiamento per essere profondo deve toccare profondità soggettive finora inesplorate.
• Ascolto
Fondamentale per la comunicazione, è fonte di relazioni vere, dove si sviluppa un’informazione autentica, che non è semplice trasmissione di notizie, ma soprattutto disponibilità, arricchimento, relazione.
• Compassione
Ricordiamo le parole del Santo Padre ai Vescovi Centroamericani durante la Gmg di Panama: “Anche nei mezzi di comunicazione cattolici, la compassione non c’è. C’è lo scisma, la condanna, la cattiveria, l’accanimento, la sopravvalutazione di sé, la denuncia dell’eresia… Che non si perda nella nostra Chiesa la compassione (…) La Chiesa di Cristo è la Chiesa della compassione”.
• Servizio
Il nostro operare ha un’unica cifra distintiva: essere a servizio… “L’amore – ricorda spesso Papa Francesco – è il servizio concreto che rendiamo gli uni agli altri. L’amore non sono parole, sono opere e servizio; un servizio umile”. Comunicare è anche un atto d’amore reso all’altro; per questo, non può che essere un servizio.
• Verità
“La Verità vi farà liberi” è un cammino, un orizzonte verso cui tendere. È una responsabilità che chiede di educarsi ed educare al discernimento, alla verifica, all’approfondimento.
Con la consapevolezza che le crisi rientrano sempre più in un’agenda comune e chiedono di essere affrontate tutti insieme.
Questo il link per la sintesi dell’incontro: https://youtu.be/ZHVTJK2XXNM
…e alcune foto.