Dal 30 giugno al 3 luglio ha avuto luogo a Zagabria, presso la sede della Conferenza Episcopale Croata, l’incontro dei Segretari generali delle Conferenze Episcopali d’Europa dal titolo: “la Chiesa in Europa in cammino sinodale”.
Ad accogliere i partecipanti S. Em. il Card. Josip Bozanić, arcivescovo di Zagabria, che nel suo discorso, ha sottolineato la generosità delle persone, soprattutto dei giovani, nell’aiutare chi era in difficoltà durante i recenti terremoti avvenuti in Croazia e durante la pandemia. A proposito del tema dell’incontro e del cammino sinodale che vede coinvolta tutta la chiesa, il cardinale ha aggiunto che “le dinamiche sinodali hanno sempre seguito l’attività del CCEE fin dall’inizio. La Chiesa, infatti, è costitutivamente sinodale e ogni attività veramente ecclesiale ha in sé quella dinamica che ci permette di essere obbedienti allo Spirito Santo”. E ha concluso il suo saluto esprimendo vicinanza al popolo ucraino: “non possiamo non tenere conto di quanto sta accadendo in Ucraina negli ultimi mesi. Stiamo assistendo a una tragedia umana, uno scenario di guerra che porta con sé morte, sofferenza, famiglie distrutte, l’intera popolazione costretta a lasciare le proprie case per rifugiarsi altrove, uomini costretti a combattere, distruzione… La domanda è: dove sta andando l’Europa? Dove è finito il progetto Europa Unita? Il progetto di un’Europa unita nasce proprio per rimuovere il flagello della guerra dal suolo europeo. Purtroppo, tra l’altro, ha mostrato i suoi limiti negli anni Novanta, proprio in questa parte d’Europa”.
Dopo aver richiamato i molteplici appelli di Papa Francesco per la pace in Ucraina, S. E. Mons. Giorgio Lingua, nunzio apostolico in Croazia, ha sottolineato la necessità di guardare con il cuore: “Forse, se guardiamo con il cuore, possiamo capire meglio come illuminare la mente e trovare nuovi modi per ascoltare il grido di pace della gente… A volte, infatti, non basta pensare che quello che facciamo sia giusto e legittimo. Un cuore che tenga conto delle conseguenze ci chiama a considerare gli incalcolabili danni collaterali causati dal conflitto, che ricade, come spesso accade, su chi non c’entra e già sopporta il peso di tante altre ingiustizie”.
Ha fatto seguito il racconto dell’attuale situazione in Ucraina dei tre ucraini partecipanti all’incontro: il vescovo di Lutsk, S. E. Mons. Vitalij Skomarovskij, P. Andriy Soletskij, della Chiesa greco-cattolica ucraina, e P. Petro Beresh, dell’Eparchia di Mukachevo.
Al centro dei lavori, il Sinodo sulla sinodalità e il cammino sinodale che le chiese in Europa stanno vivendo in questo tempo. Suor Nathalie Becquart, sottosegretario della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi, ha tenuto la relazione principale dal titolo: “il Sinodo in Europa: esperienze di sinodalità e sfide”. Sottolineando il fatto che questo sinodo è l’evento storico più importante dal Concilio Vaticano II perché tutta la chiesa è convocata in sinodo e citando papa Francesco, ha ricordato che “la sinodalità è il modo di essere chiesa oggi secondo la volontà di Dio in una dinamica di ascolto e di discernimento dello Spirito Santo” per una chiesa di tutti, “una Chiesa senza catene e senza muri, in cui ciascuno possa sentirsi accolto e accompagnato, in cui si coltivino l’arte dell’ascolto, del dialogo, della partecipazione, sotto l’unica autorità dello Spirito Santo. Una Chiesa libera e umile, che ‘si alza in fretta’, che non temporeggia, non accumula ritardi sulle sfide dell’oggi, non si attarda nei recinti sacri, ma si lascia animare dalla passione per l’annuncio del Vangelo e dal desiderio di raggiungere tutti e accogliere tutti”. La sinodalità deve essere considerata uno stile -ha aggiunto- un modus vivendi et operandi: una chiesa che impara, che apprende un nuovo modo di esser chiesa, che riscopre “il primato del noi ecclesiale per servire il bene comune”. La sfida di oggi è vivere una nuova Pentecoste. E ha concluso il suo intervento indicando alcune questioni chiave per diventare una chiesa sinodale in Europa: partecipazione e corresponsabilità; un nuovo stile di leadership, ruolo della donna nella chiesa, coinvolgimento dei giovani e delle “persone ai margini”, articolare collegialità episcopale e sinodalità.
Alla relazione ha fatto seguito il lavoro nei gruppi di studio.
La fase di condivisione delle esperienze sinodali nazionali è stata preceduta dagli interventi di S.E. Mons. Erio Castellucci, arcivescovo di Modena e vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana, di Mons. Joseph Mcguinness, segretario esecutivo della Conferenza Episcopale Irlandese, e della Dott.ssa Beate Gilles, segretaria generale della Conferenza Episcopale Tedesca, che hanno presentato il cammino sinodale delle loro Chiese incominciato prima dell’avvio del Sinodo universale.
Le sessioni di lavoro sono state intervallate da alcune attività che hanno permesso ai partecipanti di conoscere più da vicino la storia e la vita ecclesiale del territorio: l’incontro con il rettore dell’Università Cattolica Croata, la visita alla Cattedrale di Zagabria colpita dal terremoto, il pellegrinaggio al Santuario nazionale mariano Marija Bistrica e la Celebrazione eucaristica nella Parrocchia di San Francesco Saverio a Zagabria.
In allegato i testi degli interventi.
Foto da Ivona Valjak della CE Croata.