CCEE

Il magistero europeo di Papa Francesco

Il ricordo del presidente Grušas

Il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa si unisce al dolore della Chiesa universale per la morte di Papa Francesco e invita i vescovi di tutta Europa a celebrare messe di suffragio per l’anima del pontefice e per la Chiesa cattolica, che si trova ora davanti alla sfida di dare un nuovo successore a Pietro.

Il Papa “venuto dalla fine del mondo”, primo Papa proveniente dall’America Latina, è stato anche un Papa “europeo”, e ne abbiamo sentito la profonda vicinanza durante i suoi viaggi in Europa, e anche nei suoi numerosi appelli per la fine della guerra che è scoppiata nel cuore dell’Europa, in Ucraina.

Nei suoi ultimi discorsi, il Papa ha parlato di una Europa chiamata ad “essere profetica” per raggiungere di nuovo il dono della pace. Sappiamo che il Papa si riferiva all’idea cristiana di pace, a quella tranquillità a cui noi tutti aspiriamo, consapevoli che la pace non è, né può essere, solo assenza di guerra.

Facciamo nostre le profetiche parole di Papa Francesco e le raccogliamo come eredità per la Chiesa in Europa. Il Papa, nel corso del suo pontificato, non ha mancato di ispirarci in molte occasioni. Ha chiesto all’Europa di ritrovare sé stessa, ha messo in guardia dall’inverno demografico che colpisce il nostro continente, ha sottolineato il ruolo della famiglia, ha condannato la “cultura dello scarto”, purtroppo molto presente nella cultura moderna.

Ogni suo appello, ogni sua parola sono ora parte integrante del nostro impegno come vescovi d’Europa, perché si affermi una vera civiltà dell’amore.

Nella Messa celebrata con i partecipanti alla nostra plenaria in occasione del cinquantesimo anniversario del CCEE, il 23 settembre 2021, Papa Francesco disse: “I grandi ricostruttori della fede del Continente hanno fatto lo stesso – pensiamo ai Patroni. Hanno messo in gioco la loro piccolezza, fidandosi di Dio. Penso ai Santi, come Martino, Francesco, Domenico, Pio che ricordiamo oggi; ai patroni come Benedetto, Cirillo e Metodio, Brigida, Caterina da Siena, Teresa Benedetta della Croce. Hanno cominciato da sé stessi, dal cambiare la propria vita accogliendo la grazia di Dio. Non si sono preoccupati dei tempi bui, delle avversità e di qualche divisione, che c’è sempre stata. Non hanno perso tempo a criticare e colpevolizzare. Hanno vissuto il Vangelo, senza badare alla rilevanza e alla politica”.

È questo insegnamento, soprattutto, che vogliamo portare nel cuore, nel ricordo di Papa Francesco.

A Dio Padre della Misericordia, di cui il Santo Padre è stato instancabile apostolo, eleviamo la nostra preghiera perché lo accolga tra le Sue braccia.

Foto: Vatican Media