CCEE

Il Card. Parolin inaugura la nuova sede a Roma

Una casa per i vescovi europei, per dare nuovo impulso pastorale e slancio ecumenico

Dopo 53 anni in Svizzera, prima a Coira e poi per 47 anni a San Gallo, la sede del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa è stata spostata a Roma in via della Pigna 13.

A benedire i nuovi uffici del CCEE nel palazzo Maffei Marescotti il Card. Pietro Parolin, Segretario di Stato. Con lui erano presenti il Card. Robert Francis Prevost, Prefetto del dicastero per i vescovi, e S.E. Mons. Paul Richard Gallagher, Segretario per i rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali.
All’inaugurazione hanno preso parte alcuni prefetti dei dicasteri vaticani con i quali il CCEE collabora più strettamente e molti ambasciatori europei accreditati presso la Santa Sede.
Erano presenti anche S.E. Mons. Mariano CROCIATA, Presidente della COMECE, e S. E. Mons. Noël TREANOR, Nunzio Apostolico presso l’Unione Europea, insieme a tutta la presidenza della COMECE e una delegazione della diocesi e dell’Amministrazione cattolica di San Gallo.

Nel suo discorso, S. E. Mons. Gintaras Grušas, presidente del CCEE, ha sottolineato che “con la nuova sede a Roma si vuole contribuire a rafforzare la collaborazione e lo scambio dei vescovi europei tra loro e con la Santa Sede e avviare rapporti di consulenza con esperti di diversi ambiti” e “ringraziato i vescovi svizzeri e in modo particolare la diocesi di San Gallo per l’accoglienza e il sostegno economico di tutti questi anni insieme”.

Il trasferimento della sede, ha ricordato il Card. Parolin, non deve comportare un venir meno della vocazione propria del CCEE di rimanere nel cuore della vita ecclesiale d’Europa ma deve essere piuttosto “l’occasione per sviluppare ancor più i legami fra le varie Conferenze Episcopali e la Sede di Pietro attraverso un dialogo più costante con i vari Dicasteri della Curia Romana, a partire dall’indole prevalentemente pastorale che caratterizza il CCEE. Tale indole è chiamata ad assumere oggi il volto della sinodalità, ovvero quello di una Chiesa, che a partire dalla parola di verità del Vangelo, va incontro agli uomini e alle donne del nostro tempo, illuminata e sostenuta dalla presenza stessa di Cristo”.
E ha concluso: “la vicinanza dei vescovi europei al Papa e ai dicasteri della Santa Sede potrà dare un nuovo impulso pastorale e uno slancio ecumenico, in particolare nell’anno giubilare e durante il cammino sinodale”.