Dal 4 all’8 settembre 2021 si è celebrata a Budapest, in concomitanza con il 52moCongresso Eucaristico Internazionale, l’Assemblea annuale dei vescovi orientali cattolici di Europa, promossa nel seno del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa, e che quest’anno, dopo il rimando obbligatorio dell’anno precedente a causa dell’emergenza Covid-19, ha ripreso le attività. Il tema di riflessione proposto è stato: “Eucaristia e Sinodalità”, attorno al quale si sono svolte le diverse conferenze in aula e le riflessioni e dibattiti tra i vescovi orientali cattolici. Sono state presenti Chiese cattoliche orientali provenienti dall’Ucraina, dalla Polonia, dalla Repubblica Ceca e dalla Slovacchia, dalla Bulgaria e dalla Croazia, fino alla Grecia, dall’Italia meridionale, dalla Romania fino alla Bielorussia e all’Armenia, con dei rappresentanti della Chiesa Melchita di Antiochia -è stato presente il patriarca melchita Youssef Absi-, e della Chiesa siro cattolica nella sua diaspora europea.
I vescovi presenti, provenienti da realtà varie e diversificate, sia in aula sia anche nei colloqui informali e nei diversi incontri in questi giorni, hanno potuto condividere i problemi e le speranze, le difficoltà e forse anche le contradizioni che, nel quotidiano vivere la fede nei propri paesi di provenienza, loro come pastori delle Chiese cercano di fronteggiare e di vivere nell’annuncio del Vangelo.
Oltre al tema ufficiale dell’incontro, “Eucaristia e Sinodalità”, che ha segnato lo svolgersi delle diverse conferenze in aula, l’altro tema che è stato presente nei diversi interventi e nei momenti di condivisione più informale e più immediata, è stato il vissuto, passato e purtroppo presente ancora, della crisi pandemica e le sue conseguenze nella pastorale concreta delle Chiese particolari.
L’apertura dell’Assemblea ha avuto luogo domenica 5 settembre con il saluto di accoglienza da parte del metropolita greco cattolico ungherese Fülöp Koscis, dal nunzio apostolico in Ungheria arcivescovo Michael August Blume, dal cardinale arcivescovo di Esztergom-Budapest Peter Erdő. Il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova e Presidente del CCEE ha svolto la conferenza inaugurale presentando il tema “Eucaristia e Comunione”. Nel suo intervento il cardinale Bagnasco ha sviluppato il suo tema in sei punti che fondano biblicamente, teologicamente ed ecclesiologicamente il legame stretto tra l’Eucaristia e la Comunione. Il relatore ha messo in evidenza il contrasto, già presente in ambito biblico e che si può perpetuare fino ai nostri giorni, tra il peccato che divide e l’amore che unisce. Inoltre, ha messo in evidenza la centralità di Cristo come vincolo unico e fondamentale nella comunione tra i cristiani e tra gli uomini. Guardare il mondo con gli occhi di Cristo.
Le conferenze di carattere scientifico sono state svolte da don Roberto Repole, che ha trattato l’argomento “Assemblea eucaristica ed assemblea sinodale: la comune azione dello Spirito Santo”. Il relatore ha proposto il suo intervento a partire da due parti: Eucaristia come lex orandi, e quindi la Chiesa come casa, come edificio, ma soprattutto come corpo di Cristo. E poi ha evidenziato il ruolo dell’assemblea liturgica. Ecclesiologia eucaristica, che nasce dal dono dello Spirito Santo. Ruolo sacramentale dell’assemblea liturgica. Poi, dal prof. Stefano Parenti, è stato presentato il tema: “La comunione nello Spirito nelle anafore di S. Basilio e di S. Giovanni Crisostomo: testi, teologia e prassi”. Il professore ha introdotto il ruolo della presenza pneumatologica specialmente nelle epiclesi delle due anafore, mettendo in evidenza il ruolo dello Spirito Santo nella santificazione dei fedeli e dei doni presentati. Una intera mattinata è stata dedicata, poi alla presentazione delle diverse Chiese sui juris, specialmente nel condividere come ognuna di esse ha vissuto e vive ancora la crisi suscitata dalla pandemia, evidenziando tutti i problemi soprattutto pastorali che i mesi di chiusura hanno fatto sorgere nelle diverse realtà parrocchiali di ognuna delle Chiese Orientali Cattoliche. Infine, negli interventi in aula, c’è stato quello proposto da sua beatitudine Sviatoslav Schevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, che come intervento conclusivo ha sviluppato il tema “Gli aspetti pratici della sinodalità”. In questo intervento il padre e capo della Chiesa Greco Cattolica in Ucraina ha messo in evidenza alcuni aspetti pratici dell’attività sinodale nel seno della Chiesa Ucraina sparsa nel mondo. Dopo la lex orandiproposta in precedenza, è stata messa in evidenza la lex agendicome espressione pratica e concreta della sinodalità.
Le giornate sono state scandite anche, specialmente nei pomeriggi, da visite e partecipazioni ad atti religiosi e culturali legati anche al Congresso Eucaristico Internazionale di questi stessi giorni a Budapest. Una bella mostra sulla Chiesa Greco Cattolica Ungherese, attraverso delle icone ed oggetti di culto, ha fatto vedere la ricchezza artistica, iconografica e teologica di un periodo tra il XVI ed il XXI secoli. Poi, notevole per qualità ed esecuzione è stato il concerto del coro Sant’Efrem che in più di 15 lingue ha eseguito dei canti legati alle tradizioni liturgiche di diversi paesi del mondo. Alla fine del concerto i partecipanti hanno incontrato per un saluto il presidente della Repubblica Ungherese sig. János Áder ed il primo ministro Viktor Orban, presenti al concerto.
La festa della Natività della Madre di Dio, che ha concluso l’incontro, è stata celebrata con un vespro nella chiesa greco cattolica di Gödölőla sera del giorno 7 settembre e, il giorno successivo, con la celebrazione del mattutino nella chiesa parrocchiale di piazza delle Rose e poi della Divina Liturgia bizantina, presieduta dal patriarca Youssef Absi nella cattedrale metropolitana di Santo Stefano a Budapest.
L’incontro dei vescovi orientali cattolici di Europa in questo ancora travagliato 2021 ha messo in evidenza da una parte le difficoltà, sofferenze e problemi sorti dalla pandemia del Covid-19, e dall’altra parte la speranza, il desiderio, la volontà di riprendere una vita nuova da parte delle Chiese Orientali Cattoliche europee, una vita nuova che sarà ed è già adesso un dono del Signore che ama e protegge la sua Chiesa, Lui che è sempre per noi tutti il medico delle nostre anime e dei nostri corpi, come preghiamo nella Divina Liturgia.
Si è deciso anche il luogo dell’incontro previsto per l’anno prossimo 2022. Si propone in Armenia, nelle date da stabilire nel mese di settembre 2022. Come tema da trattare si indirizza verso una riflessione sulla famiglia nel momento mondiale attuale.
La presenza dello Spirito Santo, invocato nelle epiclesi nella Divina Liturgia, nel contesto del Congresso Eucaristico Internazionale, è stata vissuta in questi giorni come fonte di comunione con il Signore e tra i pastori delle Chiese Cattoliche Orientali, per essere pure noi, vescovi e padri delle nostre Chiese, fonte di comunione e di annuncio del Vangelo.
In allegato la relazione del Cardinale Angelo Bagnasco.
Foto: Zita Merényi/ Magyar Kurír