“Cosa si aspetta l’Europa dalla Chiesa” al centro dell’analisi socio-politica dell’On. Antonio Tajani, già Presidente del Parlamento Europeo, relatore della terza giornata dei lavori dell’Assemblea Plenaria in corso a Roma. “L’aspetto religioso del nostro Continente non può essere relegato ad una questione meramente privata di ciascuno di voi– ha affermato Tajani rivolgendosi ai Vescovi europei – perché la storia ce lo insegna”. L’Europa oggi cerca di nascondere le proprie radici cristiane perdendo quei valori fondati sulla centralità della persona,così facendo“l’UE rischia di diventare solo un grande mercato dove si fanno affari, anche buoni, ma perde la sua anima. Per avere un ruolo nel mondo all’Europa serve un’anima” ha detto Tajani. Correre dietro una “cultura di massa” allontana l’individuo perdendo i valori principali del cristianesimo come la libertà. “Perché difendiamo la libertà nel mondo? Perché abbiamo nel nostro dna questo valore– ha aggiunto l’onorevole. Noi europei siamo convinti che certi valori, anche se con culture differenti, debbano essere universali. E l’unica religione universale è il cristianesimo”.
Tra i temi discussi da Tajani l’immigrazione e la famiglia. L’Europa è ancora molto diffidente sul ruolo dell’integrazione e dell’accoglienza dei migranti “questo non fa onore a chi dovrebbe accoglierli. Se perdiamo la nostra identità avremmo sempre più paura dell’altro”. Tajani ha invitato i rappresentanti delle Chiese europee ad avere più coraggio nella difesa dei propri diritti e soprattutto nella difesa della propria identità cristiana. “La Chiesa potrebbe fare un po’ di più perché è una presenza autorevole di per sé, ma anche tutti noi come cristiani siamo chiamati al coraggio senza nasconderci o avere timore. Non è una diminutio essere cristiani. La Chiesa nel suo insieme deve essere più coraggiosa in Europa”. Per arginare il fenomeno dell’attenuazione della fede“dobbiamo far capire che la Chiesa non è un sindacato o una Ong. Non dobbiamo ripiegarci su noi stessi, altrimenti sempre meno persone crederanno in noi e avremo una sorta di “invasione” da parte delle altre religioni. Questa progressiva sparizione del cristianesimo non giova al nostro Continente”.
La Chiesa è chiamata a difendere in primis la famiglia soprattutto in quest’epoca segnata da una enorme crisi demografica, perché la famiglia è il luogo dove nascono le nuove generazioni. “Ai nostri figli dobbiamo insegnare che la famiglia si difende ogni giorno come nucleo fondamentale della società, anche nell’insegnamento– ha specificato l’on. Tajani -. Il ruolo della scuola cristiana va difeso all’interno dell’UE. La libertà di insegnamento è un altro pilastro fondamentale al quale non dobbiamo rinunciare”.
L’esortazione di Tajani è di vedere una Chiesa in Europa più convincente e più coraggiosa, anche nel chiedere investimenti per combattere il cambiamento climatico, il terrorismo, per difendere la pace, per combattere le malattie e la povertà, a beneficio di incrementare rapporti diversi con gli altri continenti. “Dobbiamo rispolverare i nostri valori, anche la politica senza valori diventa solo una questione di affari. Questa azione di difesa dei valori deve essere coinvolgente. Se facciamo emergere la paura perdiamo la nostra testimonianza di cristiani. Non dobbiamo nascondere la nostra identità – ha concluso Tajani.L’Europa deve ritrovare la sua anima, guidaico-cristiana, che non significa respingimento dell’altro, anzi più si è convintamente radicati nella propria identità più si riesce ad accogliere l’altro”.