I cristiani di tutto il mondo celebrano dal 1° settembre al 4 ottobre il Tempo del Creato e il 1° settembre come Giorno del Creato. Anche quest’anno, come negli anni precedenti, il CCEE e la CEC accolgono quest’opportunità e incoraggiano i membri delle chiese in Europa a riconoscere questi giorni come un’occasione per celebrare la ricchezza della nostra fede.
Il Tempo del Creato risale alle radici della fede cristiana. La creazione è un dono di Dio per l’umanità e per tutti gli esseri viventi, è quindi nostra responsabilità custodirlo come buoni e affidabili amministratori e come fedeli servitori di Dio. “Del Signore è la terra e quanto contiene: il mondo, con i suoi abitanti” (Sal 24, 1).
Papa Francesco nell’enciclica Laudato Si’, ha sottolineato che “la sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale”. Allo stesso tempo, ha fatto un forte appello “a rinnovare il dialogo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti”.
In modo simile uno dei maggiori teologi della nostra epoca, Juergen Moltmann, ha chiarito che “oggi l’avversario teologico è il nichilismo praticato nei nostri rapporti con la natura” e ha chiesto “un discernimento su Dio che è presente nella creazione attraverso il suo Spirito Santo”, un discernimento che “può portare gli uomini e le donne alla riconciliazione e alla pace con la natura”.
La celebrazione del Giorno del Creato e del Tempo del Creato ha una dimensione ecumenica significativa. Nel celebrare questi giorni guardiamo indietro in segno di ringraziamento alla proposta del defunto Patriarca ecumenico Dimitrios I del 1989. Da allora, l’idea del Tempo del Creato e il suo spirito ecumenico sono stati ulteriormente confermati nelle Assemblee Ecumeniche Europee organizzate congiuntamente dal CCEE e dalla CEC, da Basilea (1989) attraverso Graz (1997) fino a Sibiu (2007).
Quest’anno, la pandemia COVID-19 ha rivelato quanto sia profondamente interconnesso il mondo. Ci siamo resi conto più che mai che non siamo isolati gli uni dagli altri e che le condizioni per la salute e il benessere umano sono fragili. Gli impatti della pandemia ci costringono a prendere sul serio la necessità di una vigilanza e di condizioni di vita sostenibile in tutta la terra. Questo è ancora più importante se si considera la devastazione ambientale e la minaccia del cambiamento climatico.
Vi invitiamo a celebrare quest’anno il Tempo del Creato sotto il titolo di Giubileo per la terra. Il concetto di Giubileo è radicato nella Bibbia e sottolinea che deve esistere un equilibrio giusto e sostenibile tra realtà sociali, economiche ed ecologiche. La lezione del giubileo biblico ci indica la necessità di riequilibrare i sistemi di vita, afferma la necessità di uguaglianza, giustizia e sostenibilità, afferma la necessità di una voce profetica in difesa della casa dell’uomo.
Invitiamo tutti i Pastori e i cristiani europei, le parrocchie, le comunità ecclesiali e ogni persona di buona volontà, a prestare attenzione al Tempo del Creato e a viverlo in spirito ecumenico, uniti nella preghiera e nell’azione.
S.Em. Card. Angelo Bagnasco
Presidente del CCEE
Rev. Christian Krieger
Presidente della CEC